Negli ambienti del Pio Monte della Misericordia va in scena lo spettacolo itinerante di NarteA Merisi – Le verità dal buio, evento che pone al centro la figura al contempo oscura e luminosa di Michelangelo Merisi, artista dedito ai contrasti, che fece degli eccessi umani e artistici la chiave di volta per comprendere la sua complicata figura. La formula è sempre la stessa: una guida NarteA condurrà il pubblico nei luoghi museali del Pio Monte, tra le sale della Quadreria e la Chiesa barocca progettata dal regio architetto Francesco Antonio Picchiatti, si incotreranno i personaggi che ruotarono intorno a Michelangelo e al suo periodo napoletano.
L’artista giunge nel capoluogo partenopeo per dipingere la tela in grado di comunicare le opere realizzate dall’istituto benefico del Pio Monte della Misericordia, sorto a Napoli, nel 1602, ad opera di sette giovani nobili, che fondarono un’istituzione di assistenza e beneficenza per l’esercizio delle sette opere di misericordia corporali e che ancora oggi si occupa di sostenere associazioni e ONLUS operanti sul territorio.
La Napoli nella quale si ritrova a vivere Merisi è il centro di uno dei più importanti viceregni d’Europa, quello spagnolo. A governare è Juan Alfonso Pimentel de Herrera, che come i suoi predecessori e come coloro che lo seguiranno, farà del territorio un luogo da cui spremere risorse, umane ed economiche. In questa città dai mille contrasti, il grande artista vide convivere negli stessi luoghi aristocrazia e popolo, sontuosa ricchezza ed estrema povertà in un equilibrio costante e precario. Rimase colpito dall’altissimo numero di cittadelle monastiche, che rappresentavano il potere del papato, contrapporsi al copioso numero di Accademie, di uomini di scienza e letterati, di artisti, pittori, scultori, architetti, che non erano semplici artigiani, ma veri e propri intellettuali. Fu inoltre investito dal profumo del mare e dei luoghi più ameni della costa, che si mescolava ai terribili miasmi del nucleo della città: l’odore dei morti, l’odore dell’incenso proveniente dalle chiese e dagli ipogei. In questa città dai mille volti, l’artista fu profondamente ispirato, abbandonandosi ai contrasti e agli eccessi della città ne conobbe la vera anima.
Tutto questo ritorna nella grande opera realizzata e che ha reso celebre il Pio Monte della Misericordia. La tela reca in un unico spazio tutte e sette le opere ed è un lavoro profondamente innovativo, che influenzò l’opera di numerosi pittori. Dopo la morte di Caravaggio, artisti come Battistello Caracciolo, il caravaggesco della prima ora, cercheranno di reinterpretarne la maniera. Ecco perché Le sette opere di Misericordia comunicano con altri dipinti conservati all’interno del Pio Monte, come La liberazione di San Pietro. Anche artisti che lo criticarono, come Giovanni Baglione, finiranno con l’avvicinarsi alla sua maniera, attraverso opere come la Deposizione di Cristo. Lo spettacolo itinerante di NarteA sposta lo sguardo dello spettatore verso un tempo passato per catapultarlo della Napoli di Caravaggio, ed è là, tra gli splendidi ambienti del Pio Monte della Misericordia, che ci si ritroverà faccia a faccia con uno dei più grandi artisti della storia e con quegli personaggi che ne hanno attraversato e sfiorato la vita durante il suo periodo napoletano, tra cui il Governatore del Pio Monte, Giovanni Baglione e lo stesso Batistello Caracciolo.
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