NarteA si “immerge” in un percorso sotterraneo, in cui a fare da filo conduttore sarà la materia tufacea, tipica delle costruzioni del centro storico partenopeo: il tufo, pietra leggera e porosa, assorbe vicende e umori, animi e storie della Napoli antica. I personaggi che si incontreranno lungo il percorso rappresentano il lato oscuro dell’animo umano, dove prendono forma paure, insicurezze, desideri e sogni. Il sottosuolo diventa così una esplorazione della storia di Napoli e al contempo un viaggio nell’antro nascosto di noi stessi.
Ci troveremo di fronte anime di una Napoli scomparsa e sommersa, che scorre sotterranea sotto i nostri piedi. Uno specchio surreale della città di sopra. Dalla magica sala della luna ai 140 scalini che conducono alla cava tufacea: NarteA propone un viaggio a ritroso nel tempo, che partirà dai resti del tempio di Diana per arrivare alla leggenda delle janare fino agli eventi della Seconda Guerra Mondiale e alla storia della Pietrasanta, pietra fondativa, sulla quale è eretta la basilica.
La Basilica di Santa Maria Maggiore, situata al confine con le antiche mura difensive della città, ha una storia antichissima che testimonia le vicende della città stessa. Fatta edificare sui resti del tempio di Diana nel 533 dal Vescovo Pomponio, e dedicata alla Beatissima Vergine, fu una delle quattro basiliche maggiori in epoca tardo antica.